L’IFRS 17 fornisce 3 metodi di valutazione per i contratti assicurativi, un primo metodo generale cosiddetto “A Blocchi”, prende il nome di “Building Block Approach”, e presenta come componenti 4 blocchi. Un secondo metodo, più semplificato prende il nome di Premium Allocation Approach, la cui applicazione è consentita per i contratti con coverage period inferiore o uguale ad un anno o comunque per contratti con scarsa componente finanziaria. Attenzione però che se il gruppo di contratti viene riconosciuto come oneroso, sarà necessario calcolare le componenti dei building block, ad esclusione del CSM che è sempre pari a zero nei gruppi di contratti onerosi.
Il terzo metodo invece, Variable Fee Approach, si applica ai direct partecipation contract. Questi sono contratti in cui l’assicurato partecipa ad una parte sostanziale del valore di attività definita, la tipologia di attività è non vincolante. Vi chiederete quali polizze in concreto rientrano a far parte di questa categoria, la risposta porta subito l’attenzione alle polizze italiane vita di ramo III e VI, mentre si discute se, in accordo con la classificazione IFRS17, è possibile valutare con il VFA anche le polizze vita di ramo I.
Sotto viene riportato un grafico esplicativo delle componenti del Building Block Approach
• 1° Blocco: È composto dalla differenza tra Cash Inflow e Cash Outflow.
• 2° Blocco: Principalmente è composto dall’effetto di sconto dovuto dalle curve di attualizzazione che vengono applicate ai diversi gruppi di portafogli di contratti. I tassi di sconto devono riflettere solo i fattori rilevanti dell’“Insurance Contract”.
Se vi state domandando chi fissa la curva di sconto la risposta non è immediata come per le curve di attualizzazione in Solvency 2 che vengono fornite da Eiopa. In questo caso infatti esistono potenzialmente tante possibili curve di sconto quanti sono i gruppi di portafogli. La curva dei tassi si ottiene attraverso due approcci (Approccio Top Down e Approccio Bottom Up); entrambi sfruttano informazioni differenti ma il risultante tasso di attualizzazione deve dipendere esclusivamente da Duration di A&L, Liquidità di A&L, Valute di A&L.
• 3° Blocco: costituito esclusivamente dal Risk Adjustment (per i rischi non finanziari). Cosa rappresenta? Il Risk Adjustment per i rischi non finanziari rappresenta, per le Compagnie di assicurazione, quell’aggiunta che l’impresa richiede per far fronte all’incertezza dell’ammontare e del momento di accadimento dei futuri cash flow. Le metodologie di calcolo più utilizzate sono il Coc (Cost of Capital Approach), Quantile Approach o Judgment Approach.
• 4° Blocco: è costituito dal Contractual Service Margin (CSM).
Come è facile intuire il CSM è solo il risultato di una serie di operazioni che hanno come protagonisti diversi fattori come curve di sconto per attualizzare i future cash flow e il Risk Adjustment per i rischi di tipo non finanziario.
10 Maggio 2018