I dilemmi del cloud
A cosa è dovuta la maggior spinta al cloud? Quali sono le criticità da cui nascono le resistenze delle aziende?
Il dibattito sui pro e i contro del cloud è un evergreen ed è sempre più vivo tra le aziende, ma molto spesso i vantaggi sono offuscati da idee non fondate che ne pregiudicano le reali opportunità di cambiamento.
- Il cloud è per tutti!
Il cloud è sia per le grandi aziende che per le piccole e medie imprese, soprattutto per chi altrimenti non potrebbe aver infrastrutture di proprietà in quanto troppo onerose. Perché? Passate al secondo punto! - Investimenti al minimo
Scegliendo il cloud, l’investimento iniziale sarà minimo, in quanto non sarà più necessario acquistare software, hardware, sistemi di rete e cluster di soluzioni informatiche. Anche gli investimenti successivi saranno ridimensionati, in quanto gli oneri legati al monitoraggio, alla manutenzione e all’aggiornamento di applicazioni e macchinari saranno abbattuti. Senza contare la possibilità del pay per use che ci offre la “nuvola”. Tuttavia molte realtà hanno posto l’accento sull’aumento significativo dei costi emergenti come quelli legati alla connettività, che non si possono ignorare. - Il cloud è flessibile e scalabile
La possibilità di adeguare velocemente e facilmente le condizioni contrattuali e l’infrastruttura al variare delle esigenze e delle risorse, consente di essere costantemente aggiornati e di aumentare la qualità delle funzionalità offerte agli utenti in base alle loro esigenze. - La nuvola (non) è un posto sicuro/meglio non costruire sulle nuvole
Uno dei falsi miti più in voga è che i dati sul cloud non siano al sicuro, così come la nostra privacy. Questo fa passare in secondo piano le strategie di sicurezza basate sul principio della shared responsibility adotatte dai Cloud Service Provider, che impiegano tecnologie in grado di trattare i dati con un altissimo livello di confidenzialità e di sicurezza, applicando strategie di encryption e segmentazione rendendoli accessibili solo ai legittimi proprietari. Senza contare che l’adozione di standard internazionali e di accountability di altissimo livello che permettono di conoscere in tempo reale e in ogni momento chi ha avuto accesso ai dati. - Connettiti dove e come vuoi
Trattandosi di programmi e dati online, non sono richiesti particolari hardware o configurazioni di rete, basta una connessione internet e un dispositivo fisso o mobile ed il gioco è fatto! È vero che dipende completamente dipendentemente dalla rete ma è anche vero che viviamo in modo connesso e non avere un blackout a causa dell’impossibilità di connessione è un rischio più unico che raro. - Il cloud non è solo IT
“Muoversi al cloud” è una decisone frutto di un’accurata analisi costi-benefici dell’azienda, che potrebbe altresì non giocare a favore ma optare per una soluzione di virtualizzazione.
Tutta via una volta presa la decisione a favore del cloud, ad una strategia tecnologica è necessario affiancare e favorire un cambiamento culturale aziendale che coinvolga l’intera organizzazione di cui il comparto IT sarà promotore e abilitatore. - L’IT non serve più!
Passare al cloud non vuol dire che il reparto IT di un’azienda non sia più necessario e che possa essere dismesso, ma che le competenze specifiche per la gestione del Cloud assumono maggior rilevanza all’interno di esso, accanto a competenze "tradizionali" inerenti ai linguaggi di programmazione, conoscenza di AI e machine learning.