Il primo passo per capire se è giunto il momento di sostenere l’esame di certificazione PMP® è oggettivo, perché ha a che fare con il possesso di determinati requisiti.
E cioè:
Oppure:
UNA FORTE MOTIVAZIONE ALLA BASE DELL’ESAME PMP®
Fatta questa premessa - e verificato che i requisiti ci siano - chi meglio del diretto interessato può rispondere alla domanda se si senta pronto o meno a sostenere l’esame PMP®? È probabile che la decisione di affrontare una prova non semplice derivi da una motivazione profonda come il desiderio di crescere professionalmente, di consolidare l’esperienza sul campo, di fare carriera. La certificazione più importante tra quelle rilasciate dal PMI®, in tal senso, può diventare una leva per fare il salto di qualità.
Per questo lo studio dei testi, in particolare della PMBOK Guide, deve essere fatto in un periodo di tempo coerente con l’elevato numero di processi previsti dallo standard del PMI, che solitamente non rispecchiano l’approccio comunemente usato nella gestione “concreta” dei progetti.
SI È PRONTI QUANDO SI È ENTRATI IN TUTTO E PER TUTTO “NELLA PARTE”
Non bisogna dimenticare che la certificazione PMP® nasce nel contesto statunitense e di quel contesto conserva modalità di apprendimento e sistemi di validazione. Ciò significa che bisogna entrare nel merito non soltanto dei contenuti, ma anche dell’articolazione dell’esame per come è concepita dal PMI®: 200 domande a risposta multipla alle quali rispondere da una postazione in uno dei centri convenzionati in Italia e presenti a Milano e Roma. Sebbene i test si basino per metà sulla conoscenza del PMBOK® e per l’altra sulla propria esperienza di PM, bisogna evitare di cadere nel tranello di credere di saperla più lunga.
Quando, perciò, si sarà certi di aver fatto proprio il punto di vista del Project Management d’oltreoceano, a prescindere dal fatto che lo si condivida o meno in tutto e per tutto, allora i tempi saranno maturi per sostenere l’esame di certificazione PMP® con successo.