Molte aziende stanno ricorrendo ad una modalità lavorativa “ibrida”, alternando giorni in presenza con giorni a casa. Questo porta ad una nuova valutazione delle proprie strategie di sicurezza informatica.
Smart Working: una parola che ormai è entrata a far parte della nostra vita. Per molti il primo approccio con questa modalità è stato caotico e confusionario. Specialmente per realtà aziendali che non avevano una solida base informatica su cui contare e che sono state costrette a crearla frettolosamente. Per chi si ritrovava, per la prima volta, a dover utilizzare dispositivi aziendali, software per poter rimanere in contatto con colleghi e clienti e piattaforme di condivisione e collaborazione, la sicurezza informatica era sicuramente l’ultimo dei pensieri.
Dopo i primi mesi però, la situazione e la visione del lavoro da casa si è stabilizzata e se ne sono appresi anche i vantaggi. Molti processi aziendali sono stati così digitalizzati, rendendoli più agili e meno costosi.
Lo scenario dello Smart Working, per questi motivi, è diventato così una vera e propria realtà. Molte aziende lo manterranno come modalità di lavoro, magari con un modello “ibrido” tra giorni in presenza e giorni a casa, anche nel 2021. Questo porta ad una nuova valutazione delle proprie strategie di sicurezza informatica e un maggiore sforzo per riuscire a mantenere la sicurezza anche nei dispositivi remoti garantendone un utilizzo consapevole da parte degli utenti.
Il Galateo della sicurezza informatica in Smart Working
Quali accortezze adoperare per mettere la postazione di casa in sicurezza?
Ci sono piccoli accorgimenti che permettono di lavorare in tranquillità ma garantendo la sicurezza del tuo dispositivo e di tutta la tua azienda.
Ecco 5 “buone maniere” che consigliamo di tenere quando si lavora in Smart Working:
Rispettando questi consigli, e non perdendo tempo in caso di infezione di virus informatici, renderai sicuri tutti i dati, privati e aziendali, che siano sul tuo dispositivo o meno!
L’importanza della formazione: Smart Working e sicurezza al primo posto!
Un altro tema caldo della sicurezza del 2021è la sensibilizzazione e la formazione delle proprie risorse. La poca attenzione data all’utilizzo corretto dei dispositivi, dovuta principalmente dalla poca conoscenza dell’argomento, ha aperto molte porte agli hacker durante l’anno passato. Certo, è sbagliato però dare tutta la colpa all’erroneo utilizzo dei mezzi. Per gli hacker anche solo avere una postazione collegata con la rete domestica, che molto spesso non è protetta per esempio con VPN o ha un firmware del router obsoleto, è un bersaglio allettante. Attraverso il nostro pc, possono risalire non solo ai dati sensibili salvati sulla macchina, ma anche entrare nel nostro sistema cloud ed avere accesso a tutti i dati dell’azienda. È importante un uso consapevole degli strumenti a disposizione.
L’IT Security Manager sarà, per questi motivi, una delle figure più ricercate nell’ambito della sicurezza informatica. Il ruolo sarà chiave; non solo per la protezione effettiva del nuovo perimetro virtuale, ma anche per formare i colleghi con l’obiettivo di ridurre al minimo la possibilità di perdita di dati. Dovrà occuparsi di aggiornare vecchi protocolli di sicurezza ormai resi obsoleti dalle nuove modalità e minacce, oltre a studiare nuovi modi per poter mantenere in sicurezza tutto il perimetro aziendale.
Come restare al sicuro!
Per poter garantire la sicurezza del proprio dispositivo e di tutti i dati aziendali è importante la collaborazione. Dall’IT manager all’impiegato in Smart Working, tutti noi dovremmo prendere degli accorgimenti per rimanere in sicurezza. Aggiornarsi costantemente sulle nuove minacce, adeguare la propria sicurezza ad esse, mantenere alta la guardia e utilizzare le proprie risorse in modo consapevole. Così facendo potremmo evitare molti attacchi e, nel caso non riuscissimo a schivarli, sapremmo come rispondere in modo repentino limitando le perdite.