Tradizionalmente, il processo di forecasting aziendale si svolgeva attraverso fogli di calcolo, analisi di serie storiche dei dati finanziari e raccolta manuale di informazioni da parte di controller e responsabili di funzione. Le previsioni venivano elaborate a partire da dati consuntivi degli anni precedenti e integrate con valutazioni soggettive e benchmarking manuale, spesso con scarso coinvolgimento di fonti esterne e senza automazione dei flussi informativi.
Secondo una ricerca di IBM, il 70% delle aziende si affida ancora fortemente ai fogli di calcolo per attività di planning e reporting finanziario, confermando la dipendenza da strumenti tradizionali nonostante le opportunità offerte dalla tecnologia.
Tuttavia, questo approccio può essere ottimizzato e accelerato dalle soluzioni digitali attuali a nostra disposizione, un supporto concreto per rispondere alla dinamicità del mercato e alla costante evoluzione normativa. Oggi, grazie al connubio tra persona e tecnologia, è possibile:
L’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rappresenta un punto di svolta. Il ruolo della sostenibilità aziendale cambia drasticamente diventando, oltre che un obbligo di rendicontazione, ma anche un fattore strategico per la crescita e la competitività aziendale.
Adattarsi a queste nuove norme può portare benefici significativi, ma è giusto non dimenticare l'impatto profondo sul lavoro del CFO che, oltre a gestire i tradizionali bilanci finanziari, dovrà integrare una mole crescente di dati ESG (ambientali, sociali e di governance).
Cos'è la CSRD e chi ne è soggetto?
La Corporate Sustainability Reporting Directive rappresenta un'evoluzione della precedente Direttiva sulla Dichiarazione non Finanziaria (NFRD), ampliando il numero di imprese coinvolte e la quantità di informazioni da rendicontare. L'obiettivo è standardizzare il reporting ESG per garantire maggiore trasparenza e comparabilità tra le aziende. I soggetti che dovranno rispettare la normativa CSRD sono:
Grandi imprese già soggette alla NFRD: obbligo a partire dai bilanci del 2024 (con pubblicazione nel 2025).
Altre grandi imprese che soddisfano almeno due dei seguenti criteri: più di 250 dipendenti, fatturato superiore a 40 milioni di euro o stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro). L'obbligo scatterà per i bilanci a partire dal 2025 (con pubblicazione nel 2026).
Piccole e medie imprese (PMI) quotate: l'obbligo di rendicontazione entrerà in vigore per i bilanci a partire dal 2026 (con pubblicazione nel 2027).
Per attuare la CSRD, le aziende devono conformarsi a un insieme di standard tecnici noti come European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Questi standard definiscono le modalità e i criteri di rendicontazione, garantendo che i dati siano trasparenti, confrontabili e verificabili per investitori e stakeholder.
Il principio cardine è quello della doppia materialità: le imprese devono valutare l'impatto delle proprie attività sulla società e sull'ambiente, ma anche come i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità influenzino la propria performance finanziaria. Ciò richiede un ripensamento totale dell’architettura di raccolta e reporting dei dati, rendendo i sistemi informativi capaci di integrare e certificare informazioni complesse e non-finanziarie in modo affidabile e tracciabile.
Per affrontare queste sfide, l'area finance necessita di un' infrastruttura informatica in grado di supportare le attività sempre più complesse e i relativi processi. L’AI può svolgere un ruolo determinante entrando nei seguenti ambiti:
Mappatura automatica degli standard. Le piattaforme basate sull'AI possono associare automaticamente i dati raccolti con i requisiti specifici degli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards). Questo assicura che ogni informazione non-finanziaria sia correttamente categorizzata e pronta per la rendicontazione, evitando errori e omissioni che potrebbero comportare sanzioni o perdita di credibilità.
Validazione e audit trail. Per garantire l'affidabilità dei dati, l'AI consente di implementare un "audit trail" completo. Ogni informazione viene tracciata dalla fonte originale fino al report finale. Inoltre, gli algoritmi possono segnalare anomalie o discrepanze, facilitando il lavoro di verifica da parte dei revisori esterni, una richiesta esplicita della CSRD.
Elaborazione di report personalizzati. L'AI non si limita a raccogliere i dati, ma può generare report su misura. Un CFO può creare dashboard interattive per monitorare i KPI (Indicatori Chiave di Performance) di sostenibilità in tempo reale e, una volta che tutti i dati sono stati validati, l'AI può generare automaticamente il report di sostenibilità in formato ESEF (European Single Electronic Format), obbligatorio per la pubblicazione.
L’adozione dell’AI nel forecasting e nel reporting, unita alla comprensione delle normative CSRD e ESRS, rappresenta una svolta strategica per le imprese europee. I CFO che sapranno cogliere questa opportunità potranno trasformare la funzione finance in un motore di sostenibilità, innovazione e valore.